Avvistare i delfini in natura si può: una mattinata nell’AMP Torre del Cerrano con Fuoriporto

Roseto degli Abruzzi 18 Giugno 2024

“Il pensiero, come l’oceano,

non lo puoi bloccare,

non lo puoi recintare”

Così cantava Lucio Dalla, nel noto brano “Com’è profondo il mare”. Una frase che ben descrive il senso di libertà che si prova quando, raggiunto il mare aperto, lo sguardo si posa sui movimenti sinuosi dei delfini, osservandoli in silenzio nel loro habitat naturale. Sperimentare tutto questo è possibile partendo dalle nostre coste della provincia teramana grazie all’attività di Dolphin Watching proposta da Fuoriporto.

La società, con sede a Roseto degli Abruzzi, fondata da Paolo De Patre, punta molto su questa esperienza, offrendo agli interessati un percorso della durata di 90 minuti dedicato all’attività di ricerca e osservazione dei delfini. Nel corso dell’uscita, inoltre, è possibile avvistare anche altri abitanti del mare, come tartarughe e meduse. 

Lo skipper Marco Pasquini e i referenti di Fuoriporto ci accolgono nel Portorose di Roseto degli Abruzzi. Dopo un breve briefing, saliamo su uno dei due natanti a disposizione, in una giornata dal mare calmissimo e dal cielo limpido, condizioni ideali per centrare l’obiettivo: incontrare questi affascinanti animali marini. 

“Dobbiamo raggiungere un punto in cui il mare è profondo 12 metri, – ci spiega Pasquini – ci dirigiamo verso Sud”. L’obiettivo è arrivare nell’Area Marina Protetta Torre del Cerrano. Un luogo nel quale i cetacei vengono tutelati e salvaguardati con progetti specifici che garantiscono la loro convivenza con le altre attività che si svolgono in mare, come ad esempio la pesca. Quando avvistiamo la torre, restiamo incantate nel vedere la sua imponenza al di là del mare; alle sue spalle, ancora tanta bellezza: a far da cornice ci sono i diversi colori delle colline teramane e la catena montuosa che va dal Gran Sasso alla Majella. “I turisti restano sempre rapiti da questo scenario” ci fa notare Pasquini, il quale, con preparazione e competenza, ci dice che non distante da noi c’è l’antico porto di Atri, ora sommerso e ci racconta l’importanza storica della Torre per scopi difensivi.

Nella serenità del blu, emozionate da tanta bellezza, avvistiamo una pinna dorsale. Lo skipper spegne la musica coinvolgente e piacevole che accompagna l’esperienza e il motore: è il momento di restare in silenzio e godersi lo spettacolo. Ed è qui che si ha la sensazione che i pensieri non possono avere confini, che i problemi possono restare sulla terraferma, lontani da noi, per lasciarsi cullare dai leggeri movimenti del mare e sentirsi in sintonia con la bellezza della natura. In questa tranquillità, i delfini mangiano, giocano, nuotano…si fanno osservare. Sono in cinque, non hanno paura del nostro natante, anzi: vogliono regalarci la loro bellezza, senza fretta. Questa esperienza è per chi coltiva la pazienza, per chi dà valore al tempo, e, se si sa aspettare, consente di vivere qualcosa di impossibile da dimenticare. 

Anche a occhi chiusi arrivano delle emozioni difficili da descrivere. La presenza dei delfini la si può percepire attraverso i loro versi e i loro movimenti. Diventa quasi un gioco provare a indovinare dove si trovino in quel momento. E loro giocano con noi. Una volta avvistati, cambiano direzione: sta a noi cercarli di nuovo, stupirci di nuovo. Durante la mattinata, anche una tartaruga Caretta caretta fa capolino vicino a noi. Ce la fa notare lo skipper: “È facile scambiarla per un legnetto”. Il mare intorno a noi è pulitissimo, merito anche dell’attività di raccolta di plastica portata avanti in questo tratto di mare da Fuoriporto e di tutte le iniziative dell’AMP Torre del Cerrano. 

Terminata l’esperienza, torniamo al porto di Roseto degli Abruzzi, dove ci attende Paolo De Patre. Con lui conosciamo meglio tutte le iniziative di Fuoriporto, che in soli tre anni, è riuscita a diventare una realtà di riferimento per il territorio.

“Fuoriporto – ci spiega – nasce dalla voglia di far conoscere le meraviglie del territorio ai turisti, ma anche a chi abita nei dintorni e vuole concedersi una giornata diversa, organizzando e vivendo un’esperienza da condividere e ricordare. Non ci occupiamo solo di Dolphin Watching, con personale qualificato, ma le nostre escursioni in barca sono state immaginate per coprire tutto l’arco della giornata, con ad esempio colazioni all’alba e aperitivi al tramonto, alla scoperta delle Riserve Naturali del Borsacchio e del Cerrano, della flora e fauna marina. Da quest’anno lavoriamo anche nel porto di Giulianova”.

Fuoriporto dispone di due natanti, ognuno della lunghezza di sette metri, che possono accogliere fino a un massimo di sette passeggeri. “Abbiamo voluto una barca piccola e aperta, – prosegue De Patre – per consentire di vivere il mare appieno. Possono salire anche i bambini piccoli e gli animali. Per vivere l’esperienza, non è necessario raggiungere il porto di Roseto perché sono a disposizione diverse corsie di lancio in vari punti della costa. Le musiche che facciamo ascoltare durante le uscite in barca sono diversificate a seconda dell’esperienza, selezionate da Fabrizio Ginoble. Per gli amanti delle due ruote, proponiamo il servizio di noleggio e-bike, sia in autonomia che con guide specializzate del Borsacchio e del Cerrano. I nostri tour si snodano tra Roseto e Giulianova”.

L’attività di Dolphin Watching è strettamente collegata al progetto Life Delfi, che conta dieci partner, nove dei quali italiani (quattro Aree Marine Protette, due Università con capofila il CNR di Ancona) e un partner croato (Blue World Institute). “Il progetto – spiega il Project Manager e biologo marino, Sergio Guccione, del Centro Studi Cetacei, consulente tecnico dell’AMP Torre del Cerrano nell’ambito del Life Delfi – nasce dalla preoccupazione della comunità scientifica per il crescente numero di delfini rinvenuti morti in spiaggia con evidenti segni di interazione con le reti da pesca. Il Life Delfi, cofinanziato con fondi della Comunità Europea, si pone l’obiettivo di ridurre l’interazione tra delfini e reti attraverso una serie di azioni, tra le quali: l’impiego di attrezzi da pesca alternativi alle reti che non possono essere depredati dai delfini e che, al contempo, non sono pericolosi per gli stessi; l’impiego di dissuasori acustici che, in presenza di delfini, emettono suoni che li allontanano dalle reti; l’impiego di dissuasori luminosi che, applicati alle reti, emettono luci non gradite ai cetacei. Tra le azioni che sono state messe in campo dal progetto Delfi, anche corsi gratuiti di Dolphin Watching, destinati in particolare ai pescatori”.

A frequentare questo corso, organizzato dall’AMP Torre del Cerrano, anche Fuoriporto. “Realtà che ha da subito subito aggiunto questo pacchetto alla sua offerta con risultati sbalorditivi – prosegue Guccione – Sin dal primo anno per questa realtà il Dolphin Watching è stato il servizio più richiesto. Un’altra azione estremamente importante del progetto è la foto identificazione: grazie ad apparecchiature fotografiche professionali vengono eseguite campagne per fotografare la pinna dorsale dei delfini. I segni e i graffi presenti sulla pinna funzionano come impronte digitali e consentono all’Area Marina di censire la popolazione di delfini presenti nelle proprie acque, riuscendo a riconoscere i singoli individui e monitorarne gli spostamenti, confrontando il proprio database con quello di altre aree di progetto”.

Mentre ci allontaniamo dal porto, continuiamo a percepire addosso le emozioni provate, quel tempo sospeso in cui i nostri pensieri hanno viaggiato in libertà, ricordandoci quanto occasioni come queste consentano anche di guardarci dentro. Proprio come scriveva Baudelaire: “Il mare è il tuo specchio: contempli la tua anima nel volgersi infinito delle sue onde”.

 

 

skipper
Paolo De Patre, titolare di Fuoriporto
Skipper Marco Pasquini

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